giovedì 27 ottobre 2011

L'attenzione a "comuni alterni"

Anche oggi montagne di giornali da scartabellare, ritagli dal Corriere Fiorentino, la Nazione, il Nuovo Corriere di Firenze... accipicchia, abbiamo ridato vita all'esistenza di un sacco di persone!!!
Ma un paio di articoli oggi hanno attirato la mia attenzione. Non parlano di Laika, o meglio, non direttamente. Parlano di un caso analogo, come tanti ce ne sono e ce ne sono stati in Italia e nel mondo. Nel vicino comune di Scandicci, durante i lavori per la realizzazione del nuovo centro cittadino, sono stati rinvenuti i resti di un ponte del XV secolo. Questi reperti, così come nel caso Laika, saranno spostati di qualche metro, restaurati e resi fruibili alla collettività.
FINE.

Premetto in partenza che quanto sto per scrivere non è frutto di un risentimento o perché nutriamo sentimenti di "gelosia" o invidia nei confronti del comune di Scandicci che anzi, riscuote tutta la nostra (dei lavoratori Laika) simpatia ed amicizia, ma per evidenziare una mancanza di coerenza (per usare un eufemismo) da parte di chi è contrario al nuovo stabilimento Laika e vede nello spostamento di 200 metri dei reperti e nella loro valorizzazione un pericolo per l'integrità del nostro patrimonio culturale.


Ma dicevo, nel leggere questi articoli, in particolare quello apparso su il Corriere Fiorentino di oggi, 27 ottobre, una domanda mi assale; una domanda che in un primo momento non trova risposta: PERCHE'?
Perché nessun parlamentare, assessore regionale, associazione ambientalista, giornalista-ambientalista, professore universitario o luminare di chiara fama si è fatto vivo per "tutelare l'originaria collocazione dei reperti rinvenuti, al fine di evitare un'archeopatacca"?
E poi l'illuminazione! L'archeopatacca forse è tale solo in alcuni comuni e/o in alcune "circostanze", ecco perché! Forse va a "comuni alterni"!! Quindi, guardando la cartina, se il comune di San Casciano ha realizzato un'archeopatacca ed il comune di Scandicci ne è esente, allora se ne deduce che il comune successivo, magari quello di Lastra a Signa (per seguire il corso dell'Arno) dovrà fare molta attenzione: potrebbe essere candidato a "vincere" la prossima archeopatacca!

mercoledì 26 ottobre 2011

Carthago delenda est

Oggi è stata una bella giornata per noi lavoratori della Laika: sono stati nostri ospiti il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci, i consiglieri ed assessori provinciali, i sindaci ed alcuni assessori di San Casciano e Tavarnelle nonché i rappresentanti delle organizzazioni sindacali presenti in azienda. Abbiamo parlato del nuovo stabilimento, delle prospettive di occupazione che darà al territorio, della ricchezza che il lavoro rappresenta per la nostra Terra (volutamente con la maiuscola). Una bella giornata dicevo, come lo è stata la giornata di ieri, che ha visto la firma in Regione dell'accordo per la valorizzazione dei reperti archeologici rinvenuti sul terreno su cui dovrà sorgere il nuovo stabilimento.
E proprio dai reperti voglio far partire questa mia riflessione.
Questa sera ho letto un articolo della nutrita rassegna stampa su Laika (ogni giorno almeno tre o quattro articoli; penso che sulla crisi economica che attanaglia il paese si stia scrivendo molto ma molto meno) apparso sul Corriere della Sera (il Corriere Fiorentino), a firma Pancho Pardi (Senatore IDV).

L'ho dovuto leggere due volte.
Tre volte...

"Possibile che abbia scritto quello che ha scritto?", mi son detto.
Riporto l'articolo integralmente, magari qualcuno riuscirà a darne una chiave di lettura diversa da quella che gli ho attribuito io.


Mi par di capire dalle conclusioni a cui giunge il Senatore Pardi, che lui prospetterebbe due soluzioni:
a) inglobare i reperti all'interno della struttura dell'erigendo stabilimento Laika;
b) interrare il tutto dopo aver catalogato e documentato (e buona notte ai suonatori!).

Noi non siamo competenti, anzi, siamo incompetenti - oltre che ignoranti e sciocchi (ma simpatici) così come Archeocoso ci ha etichettati - , in una materia così complessa come l'archeologia, ma abbiamo tirato un sospiro di sollievo quando abbiamo visto che non c'era l'opzione: c) spargere napalm sulle macerie!!!
Si, perché NOI lavoratori Laika, benché etichettati dai comitati e da alcuni politici come "quelli che vogliono sfrattare gli Etruschi" (anche se a casa mia sfratto significa "mettere sulla strada", senza dare alternative; la soluzione prevista dall'accordo firmato in Regione prevede invece una "nuova casa" per i reperti. Non ho mai conosciuto padroni che sfrattano e si preoccupano di trovare un'altra casa all'inquilino!), NOI lavoratori, dicevo, a questi reperti ci teniamo, vogliamo che siano valorizzati e resi fruibili, così come teniamo ed abbiamo a cuore il nostro territorio e il benessere che da esso possiamo trarre, perché noi in questa terra ci abitiamo, ci lavoriamo, ci viviamo. E siamo così attaccati ad essa da non volercene allontanare; vogliamo lavorare qui, dove sono nate le nostre famiglie, dove sono i nostri ricordi e dove ci piace far crescere i nostri figli.

Ma andiamo con ordine:
punto a) - ci pare proprio una bella idea! Ma come, proprio voi che vi siete stracciati le vesti e avete gridato allo scandalo dicendo che si sarebbe messo a repentaglio un BENE PUBBLICO così importante come i reperti rinvenuti a Ponterotto, adesso ci venite a dire che QUEL BENE PUBBLICO dovrebbe essere inglobato in una STRUTTURA PRIVATA (pertanto, per definizione, non aperta al pubblico) e reso fruibile SOLO E SOLTANTO alla clientela. Ma che bell'idea del BENE PUBBLICO e della sua fruibilità! La soluzione trovata dalle AUTORITA' COMPETENTI IN MATERIA, salvaguarda la fruibilità del bene e lo rende disponibile A TUTTI I CITTADINI che vorranno visitarlo. Non soltanto ai clienti di Laika. Senza contare il fatto che un'operazione del genere comporterebbe una modifica consistente del progetto con relativo nuovo avvio della macchina burocratica, delle autorizzazioni, varianti, modifiche, ratifiche, richieste di pareri etc etc etc... e gli anni passano!!!

punto b) - Ora, noi l'abbiamo detto più volte che siamo ignoranti e sciocchi (ma simpatici) e pertanto incompetenti, ma questa soluzione ci fa tornare indietro con la memoria di qualche anno, quando la maestra a scuola ci spiegava le Guerre Puniche:
"... Cartagine fu rasa al suolo; sul luogo fu passato l'aratro e nei solchi fu sparso del sale"
Ci domandiamo cosa sarebbe successo se queste idee avessero albergato nelle menti degli amministratori che decisero delle sorti del tempio di Abu Simbel (per dirne una); forse oggi potremmo visitarlo soltanto se dotati di maschera e respiratore: sarebbe sotto metri e metri di acqua; e invece, a quanto ci risulta, quell'ARCHEOPATACCA (perché di questo si tratta in base ai canoni individuati dai comitati) attira ogni anno milioni e milioni di visitatori.

Ci dispiace Senatore Pardi, non ci ha convinti... neanche questa volta!!!

martedì 25 ottobre 2011

E' fatta!

25 Ottobre 2011, ore 12:01

ACCORDO FIRMATO!!!


Dal sito della Regione Toscana:

Laika, domani alle 12 la firma del protocollo d’intesa sui reperti archeologici


FIRENZE – Sarà firmato domani alle ore 12.00, presso la presidenza della Regione Toscana, il protocollo d’intesa per la tutela e la valorizzazione delle strutture archeologiche di epoca etrusca e romana rinvenute a Ponterotto, nel Comune di San Casciano (FI).

L’accordo sarà sottoscritto a Firenze, nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi-Sacrati, e regolerà i rapporti tra i soggetti interessati alle azioni di ricollocazione dei reperti, al loro restauro e all’allestimento dell’area archeologica.

A firmare il protocollo saranno la Regione Toscana, il Ministero per i beni e le attività culturali, la Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, il Comune di San Casciano e la Laika Caravans spa. L’accordo consentirà a quest’ultima di riprendere i lavori per la realizzazione del nuovo stabilimento.

Per la Regione Toscana il protocollo sarà firmato dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

lunedì 24 ottobre 2011

La risposta dell'on. Di Pietro alla lettera della RSU Laika


Non avevamo dubbi.
Neppure per un momento ci aveva sfiorato l'idea che una persona, un politico come Di Pietro, da sempre attento ai problemi del lavoro, non potesse essere dalla nostra parte, dalla parte del lavoro, dei lavoratori e delle loro famiglie.
Adesso, se mai ce ne fosse stato il bisogno, ne abbiamo la riprova.
Magari dovremmo avvisare quelli che ancora remano contro... che ne dite?



mercoledì 19 ottobre 2011

La luce oltre la siepe!

In questa sofferta e complicata vicenda stiamo vedendo il frutto dell'impegno di chi ha sostenuto le ragioni del lavoro e dello sviluppo considerandole non disgiunte dalla tutela dei beni culturali e del territorio. La contrapposizione cultura contro lavoro non ci appartiene. Noi da sempre siamo stati i fermi sostenitori di una tutela dei reperti che non mortificasse le ragioni del lavoro. Passato e futuro possono e devono camminare insieme per ricordarci da dove veniamo e per dare impulso e vita alle prossime generazioni.
(Ecopatacca)

19 ottobre 2011
REGIONE TOSCANA

Laika: accordo per l’area archeologica


FIRENZE – In dirittura d’arrivo il progetto per la tutela e la valorizzazione delle strutture archeologiche di epoca etrusca e romana rinvenute a Ponterotto, nel Comune di San Casciano. E’ infatti pronto il protocollo di intesa (la firma avverrà la prossima settimana) per la ricollocazione, il restauro dei reperti e l’allestimento dell’area archeologica, che disciplinerà i rapporti tra la Regione Toscana, il Ministero per i beni e le attività culturali, la Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, il Comune di San Casciano e la Laika Caravans spa. L’accordo consentirà a quest’ultima di riprendere i lavori per la realizzazione del nuovo stabilimento.

“Con questo atto – afferma il presidente della Regione Enrico Rossi – diamo soluzione positiva a un problema che ha suscitato nel tempo discussioni più che legittime e anche qualche polemica. Tutti gli enti interessati concordano con una soluzione che da una parte tutela rigorosamente e rende fruibile un bene culturale che viene considerato una importante testimonianza del popolamento antico del territorio, e dall’altra assicura allo stesso territorio l’opportunità di continuare a beneficiare di una attività produttiva estremamente importante per l’economia della zona e per l’occupazione”.

“Compito degli enti statali preposti – continua il presidente Rossi – è quello di tutelare i beni archeologici. Li ringrazio per averlo fatto al massimo livello possibile nel nostro paese. Ricordo infatti i pareri favorevoli al progetto di ricollocazione espressi dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, dal Comitato tecnico scientifico per i beni archeologici del Ministero per i beni e le attività culturali, dalla Direzione generale per le antichità dello stesso Ministero. Rispetto la decisione di queste autorità. Le loro indicazioni non di rado costituiscono spunto e accredito per le rivendicazioni dei comitati territoriali e degli ambientalisti più rigorosi. La Regione ha compiti di valorizzazione e non intende sottrarsi a questa responsabilità, né intende vanificare un intervento produttivo che ha sostenuto con 3,4 milioni di euro e che dà lavoro a circa 300 persone”.

“La scelta del terreno sui cui edificare il nuovo stabilimento spettava al comune, è stata presa legittimamente e non si torna indietro – continua il presidente – Il nuovo stabilimento nasce su terreni acquistati a prezzo industriale e vincolati a questo uso per 40 anni. Anche lo stabilimento vecchio manterrà questa destinazione. Dal canto suo l’impresa si impegna a finanziare l’operazione di ricollocazione”.

“Sarebbe stato un errore non prendere questa decisione. Anche alla luce di questo episodio resto convinto che lo sviluppo dell’attività manifatturiera e dell’occupazione, la tutela del paesaggio e dei beni in esso contenuti, lo sviluppo di una agricoltura e di un turismo di qualità, e infine il recupero in campo edilizio al posto di nuove edificazioni non siano affatto in conflitto. E’ su questo equilibrio – conclude il presidente Rossi – che la Regione sta puntando per ripartire ed è questo il motore che tiene insieme al maggioranza di governo, al di là delle singole opinioni”.

Susanna Cressati

martedì 18 ottobre 2011

Comunicato sindacale RSU Laika Caravans

Per utilizzare una felice formula già sperimentata dal "blog dello schieramento a noi avverso", riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Tavarnelle Val di Pesa, 17 ottobre 2011
COMUNICATO SINDACALE

“Addio all’ambiente con l’alibi del lavoro”, scrive l’Assessore Regionale alla Tutela del Paesaggio in un suo articolo apparso sul Corriere Fiorentino di domenica 16 ottobre.
Ci duole apprendere che un’amministratrice della cosa pubblica abbia del lavoro, il bene pubblico oggi più importante, una così scarsa considerazione. Il lavoro, a nostro modo di vedere, non può essere considerato un alibi ma un’esigenza, anzi un’emergenza e ci fa terrore che una persona delle istituzioni possa parlarne con tanta superficialità. Siamo convinti che lei non si riferisca precisamente al “caso Laika”, ma pensiamo che anche l’enunciazione di un “principio generale” come questo possa avere un risvolto negativo sui lavoratori Laika che stanno vivendo una vicenda ai confini della realtà: la politica locale, le istituzioni, la stragrande maggioranza della cittadinanza, tutti sono favorevoli allo stabilimento Laika, e nonostante ciò c’è ancora chi, per motivi a noi ignoti, osteggia questo investimento che potrebbe dare serenità alle 249 famiglie (più le 800 dell’indotto) che traggono sostentamento grazie al lavoro in Laika e che potrebbe costituire un’opportunità di impiego unica per lo sviluppo dell’occupazione nel Chianti, un territorio che oggi registra un tasso di disoccupazione al 16%, che diventa il 29% se si parla di disoccupazione giovanile. Questo è a nostro modestissimo modo di vedere il vero pericolo che oggi corre il territorio della Val di Pesa: senza il lavoro la società si disgrega e anche il territorio subisce lo stesso destino.

Siamo convinti che l’articolo non faccia riferimento al caso Laika, enuncia un principio di più ampio respiro, anche se curiosamente appare affiancato ad un altro articolo che parla proprio di noi, scritto da un pittore che confonde il paesaggio del Chianti fiorentino con quello senese, ma tant’é. Pensiamo che l’articolo si riferisca ad altro, o che non si riferisca a casi specifici e comunque non al caso Laika…

Noi abbiamo letto con attenzione, malgrado i nostri studi limitati, le carte relative alla vicenda Laika: la deliberazione della Giunta comunale di San Casciano (la n. 131/2004) dove fra gli altri compare anche il nome di un “certo” Claudio Greppi, prima della sua conversione alla “causa ambientalista”, all'epoca assessore del Comune di San Casciano e favorevole all'insediamento di Laika al Ponterotto, ed oggi a capo dei comitati ad essa contrari, oppure la sentenza del TAR della Toscana del 23/6/2008 che bocciava senza appello il ricorso dei comitati e delle associazioni ambientaliste, ritenendolo “inammissibile ed infondato”. La sentenza del TAR recita:In particolare, la zona nella quale l'area è collocata, già classificata come zona produttiva con variante generale al PRG, poi stralciata dalla regione non per motivi di tutela ambientale ma per carenza di domanda di ulteriori aree produttive, è stata nuovamente inserita in zona produttiva. Essa si trova collocata lungo una strada di fondovalle di collegamento tra il casello della superstrada Firenze Siena ed il casello della strada di grande comunicazione Firenze Pisa Livorno, in prossimità di altre aree destinate a zona produttiva. Perciò, l'area è stata inserita dal piano strutturale tra le aree di fondovalle già interessate da interventi che ne hanno alterato e compromesso le caratteristiche originarie (cfr. delibera della Giunta comunale n. 131 del 7.6.2004). Se ne deduce che , nella fattispecie, non solo non è configurabile un bene soggetto ad una qualsiasi disciplina vincolistica o comunque connotato da particolare valore ambientale, normativamente riconosciuto, ma si tratta di un'area collocata in un contesto nel quale preesistono strutture di tipo produttivo e da tempo destinato a zona industriale e artigianale. Esclusa la sussistenza di un bene ambientale soggetto ad una qualche forma di protezione, che rilevi sotto il profilo normativo, si deve conseguentemente escludere la legittimazione delle associazioni ambientaliste, riconosciute ai sensi dell'art. 18 legge n. 349/86, ad impugnare le scelte urbanistiche riguardanti l'area in questione”.

Come si può ben vedere, nel caso Laika non sussiste una questione ambientale e vogliamo qui ribadirlo con forza e speriamo in modo definitivo. Le istituzioni pubbliche, nel caso Laika, hanno lavorato seguendo le leggi che regolano il vivere associato della nostra Repubblica. Nessuna commistione pubblico-privato, nessuna “rinuncia all’ambiente e alla salute in cambio di un salario”. Chi amministra il territorio ha operato pensando al bene del territorio, valutando sapientemente e con equilibrio le esigenze del lavoro e quelle dell’ambiente. Questo è quanto stabilito da un tribunale “in nome del Popolo Italiano” e speriamo che a nessuno venga in mente di mettere in discussione una sentenza.

Saremmo però curiosi di sapere se in questo “j’accuse” si faccia riferimento a qualche caso specifico o se invece l’accostamento al caso Laika è semplicemente il frutto di una casualità editoriale…

La RSU Laika Caravans

domenica 16 ottobre 2011

Troppi Pericoli per i lavoratori Laika


(Tullio Pericoli, disegnatore e pittore italiano - anche lui da oggi schierato contro i lavoratori Laika. Maggiori dettagli alla pagina 8 del Corriere Fiorentino di domenica 16 ottobre)

giovedì 13 ottobre 2011

Un caso di "omonimia"?

Dunque...
c'eravamo lasciati dicendo che i lavoratori che difendono il proprio posto di lavoro, il loro futuro ed il futuro delle loro famiglie, secondo "Archeocoso", sarebbero degli ignoranti, degli sciocchi... ma simpatici! Aggiungiamo noi, anche curiosi come le scimmie (d'altra parte gli amici ambientalisti ci insegnano che in base alla teoria darwiniana sull'origine delle specie, noi "ometti" discendiamo proprio dal Gorilla Lilla, e noi sposiamo in pieno questa teoria).
Orbene, abbiamo ascoltato con attenzione la puntata dell'approfondimento economico andata in onda su RTV38. L'ospite in collegamento da Firenze, il lavoratore Laika, ad un certo punto ha citato una delibera della Giunta di San Casciano dove apparirebbe il nome di un certo Claudio Greppi fra l'elenco degli assessori a quel tempo in carica. Siccome ci ricordavamo di aver letto su la Repubblica di sabato 8 ottobre 2011 un articolo firmato da un certo Claudio Greppi della "Rete dei comitati in difesa del Territorio" e siccome abbiamo ereditato dai nostri progenitori arboricoli la stessa brama di conoscenza, siamo andati a "ravanare" nel sito del Comune per capire meglio come stanno le cose...
Dunque, dunque, facciamolo insieme:
1) digitiamo : http://www.comune.san-casciano-val-di-pesa.fi.it/Atti/Deliberazioni.htm
2) nel motore di ricerca mettiamo Anno : dal 2004 al 2005
3) tipo : si clicca su Giunta
4) cerca testo: scriviamo "ponterotto"

per i soliti pigroni, questo è il link da cui scaricare direttamente il documento.

GLOM! GULP! STRAGULP!
COSA VEDONO I NOSTRI OCCHI (IGNORANTI, SCIOCCHI MA SIMPATICI)?
Atto n° 131 del 2004.... VARIANTE URBANISTICA AL PIANO REGOLATORE (P.R.G.) - INDIVIDUAZIONE ZONA D IN LOCALITA' PONTEROTTO- AVVIO DEL PROCEDIMENTO (ART. 40, COMMI 8 E SEGG. L.R. 5/ 95)

Apriamo il documento... bla bla... tutti presenti... etc, etc... Claudio Greppi.... con voti unanimi resi nei modi di legge.... DELIBERA di avviare il procedimento di cui all'art. 40, comma 8, della L.R. 5/95 per l’avvio della variante urbanistica necessaria all’individuazione di una zona D in località Ponterotto, come meglio individuata nella relazione tecnica allegata alla presente; (e giù di seguito.....)

Siamo certi che si tratti di un caso di omonimia... non è possibile che sia lo stesso Greppi che dalle pagine dei giornali (ultimo in ordine di tempo la Repubblica dell' 8 ottobre scorso) attacca il Comune, la CGIL nella persona del suo segretario generale Alessio Gramolati (reo di aver espresso un parere a favore dei lavoratori), gli organi dello Stato (soprintendenza e Ministero) e chi più ne ha più ne metta, proprio in merito alla vicenda Laika... NO, SIAMO SICURI CHE NON SIA LUI. NON PUÒ ESSERE LUI, NE SIAMO PIÙ CHE CERTI.

giovedì 6 ottobre 2011

Gli "igniorranti"


Caro (o cara.. boh!) Archeocoso, lì... hai ragione, siamo ignioranti ('azz primo errore) ignoranti.


D'altra parte noi siamo giente (secondo errore) gente semplice, lavoratori, padri e madri di famiglia che anno (verbo avere terza persona plurale... a quanti errori siamo? Tre? mmmhhh si mette maluccio, la maestra ci boccia) hanno altro a cui pensare che pubblicare articoli su giornali o blog. Se lo facciamo è sempre dopo cena, ritagliando quel poco di tempo che ci rimane prima di andare a letto, facendo a schiaffi a volte contro il sonno, ma lo facciamo volentieri, e lo sai perché? Perché abbiamo dalla nostra parte la certezza di fare la cosa giusta, di lottare per una causa giusta: il nostro lavoro ed il futuro delle nostre famiglie. Vedi caro Archeocosino, noi non prendiamo soldi ad UFO (non sono oggetti volanti: ad Usum Florentinae Operae) noi ci sudiamo ogni centesimo che intaschiamo. Facile fare i fenomeni senza rischiare nulla, vero? Ganzo, ci garberebbe (raga, "ci garberebbe" mi sa che non si può dire...) anche ha noi ("a" preposizzione preposizione (riborda!) si scrive senza l'acca, maremma gnuda raga, ci siamo giocati la sufficienza!), peccato che non abbiamo questa fortuna. Voi mica rischiate di perdere il lavoro, VOI. DUECENTOTRENTA famiglie, più i lavoratori dell'indotto che sono almeno il doppio. Appuntatevi queste cifre da qualche parte, vi serviranno quando dovrete andare a comprare le stoviglie!
(siamo ignoranti però siamo anche simpatici - l'hai detto te, Archeogingillo, lì -... meno male, via!)

PS
la comicità non vi manca; il marketing si è fatto delle grasse risate leggendo il vostro pezzo!

PPS
Comunque ci fa piacere che ci leggiate. Significa che non è proprio tutto tempo perso!

martedì 4 ottobre 2011

Uno sguardo alla cartina


... ma vediamo, vediamo dove questi cattivoni della Laika andranno a costruire il loro nuovo stabilimento... diamo un ultimo sguardo a questo angolo di paradiso, a questo terreno incontaminato, a quest'oasi lontana dalle brutture del cemento. Un giochino semplice semplice:
1) digitate http://maps.google.it/
2) inserite le coordinate 43.643353,11.161349 sulla barra di ricerca
3) cliccate sulla visualizzazione "Satellite" in altro a destra, sulla cartina. A questo punto, già potete farvi un'idea della presenza di capannoni industriali già esistenti (tener presente che la cartina non è aggiornata, l'area si è ulteriormente sviluppata e si è allargata la parte "antropizzata")
4) a sinistra, se volete, cliccate sulla foto che appare per accedere a street view. Fate un giro di 360 gradi.
Buon divertimento!


Se non volete fare tutta 'sta tiritera cliccate qua: QUESTO E' IL RISULTATO

Potete notare i famosi capannoni etruschi, conservatisi tali e quali a come erano 500 anni prima della venuta di Cristo. Oggi sono stati adattati ai moderni usi e dotati di alcune piccole comodità moderne, ma già allora erano stati installati i primi fan-coil della storia per l'aria condizionata.



Invito tutti a gettare uno sguardo anche sulle ville ed i casolari presenti sulle pendici delle colline circostanti, alcune con tracce di piscine risalenti all'era Neolitica, diventate famose perché è lì che sono stati ritrovati i primi resti di bikini in pelle di bufalo avvinazzato (specie estintasi a causa di difetti genetici che la rendevano incompatibile al Chianti in quanto non reggeva l'alcool) e rimasugli fossili di aperitivi e noccioli di olive sotto sale datati intorno al 12.000 a. C.. Già allora si usava dare feste a bordo vasca e ricevere gli ospiti nei salotti con poltrone rivestite in pelle di mammut? Soltanto una moderna Lara Croft potrà dare risposta a questi inquietanti quesiti!
E comunque una domanda ancora rimarrà senza risposta: ma di chi saranno mai queste coloniche? Chi lo sa... Chi lo sa!!!!
Ci impegniamo in una "operazione verità" e presto ve ne daremo conto...